Una corte argentina ha condannato rispettivamente a 50 e 15 anni di carcere Jorge Videla e Reynaldo Brignone, i militari che governarono il Paese tra il 1976 e il 1983 compiendo gravissimi crimini contro l'umanità.
I due sono accusati in particolare di aver ordinato il sequestro dei figli dei perseguitati politici. Almeno 400 bambini furono sottratti ai militanti antifascisti argentini negli anni della tragedia dei desaparecidos.
Videla in particolare è stato condannato per il "sistematico rapimento, sequestro e occultamento di bambini di età inferiore a 10 anni". Il generale era già stato condannato all'ergastolo nell'aprile 2011 per aver torturato e assassinato gli oppositori politici.
I parenti dei minori sottratti hanno salutato "la storica sentenza" come "liberatoria" secondo la BBC, che segnala altri sette casi di criminali condannati nello stesso processo per rapimenti di bambini.
I minori crescevano nelle famiglie degli aguzzini dei loro genitori, gerarchi fascisti o giovani subordinati.
Le nonne di Plaza de Mayo, la principale associazione che lotta per la verità sui figli dei desaparecidos, ha ottenuto in 35 anni la riunificazione di 100 nuclei familiari. Tuttavia non tutti gli adulti con quelle origini desiderano esserne informati: non tutti infatti sono pronti a conoscere i reati commessi dalle persone che li hanno cresciuti.
I desaparecidos negli anni della "sporca guerra" dei generali argentini contro comunisti e persone meramente sospettate di essere tali furono oltre 30.000, tra bambini e adulti.