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Un’App per combattere il negazionismo

per parlare del genocidio in Cambogia e e mantenere vive le testimonianze dei sopravvissuti

L’applicazione per smartphone Khmer Rouge History si propone di informare i giovani sul passato della Cambogia e mantenere vive le testimonianze dei sopravvissuti al processo di epurazione iniziato dai Khmer Rossi il 17 aprile 1975 che causò oltre 1.500.000 morti. La dolorosa storia della Cambogia ai tempi della Kampuchea Democratica e del regime dei Khmer Rossi è diventata un’app d'informazione grazie al progetto lanciato nel 2017 dal Centro Bophana di Phnom Penn e ai fondi dell’Unione Europea e della REI Foundations Limited.

L’obiettivo è quello di incoraggiare il dialogo tra generazioni, invitando i più giovani ad informarsi sul passato e i sopravvissuti a tramandare le loro storie ai fini di consolidare una coscienza storica collettiva.

Dalla nascita del Partito Comunista all’ascesa al potere di Pol Pot, dal Colpo di Stato alla Guerra Civile, dalla vittoria dei Khmer Rossi all’instaurazione di un regime autoritario, dalla propaganda ai campi di lavoro, dall’abolizione dei mercati alla “rieducazione” della piccola borghesia, dalla deportazione all’epurazione dei “nemici della Rivoluzione,” l’app ripercorre in 12 capitoli le sanguinose tappe di un passato doloroso e ancora oggi oggetto di pericolosi revisionismi e censure.

Si tratta di documenti, testimonianze dirette, foto, video, canzoni ed articoli informativi. Il tutto inserito in un progetto di giustizia riparativa per la sensibilizzazione dei giovani lanciato dal Centro Bophana, che da anni si occupa della raccolta e la divulgazione di materiali storici tra il pubblico cambogiano.

L’app, disponibile in inglese e khmer, ha già raggiunto 80 scuole superiori e 20 università e si propone di affiancare metodi educativi “più tradizionali” per facilitare l’apprendimento della storia. In un Paese come la Cambogia in cui “il 70% della popolazione ha meno di 30 anni” e dove “i più giovani vivono in uno stato di negazionismo collettivo, appare fondamentale incoraggiare le nuove generazioni a fare i conti con le atrocità del passato,” recita il sito del Centro Bophana.

È proprio per questo motivo che i fondatori del progetto hanno pensato di utilizzare un formato interattivo, multimediale e condivisibile sulle reti principali dei social network. “Utilizzare i social significa aiutare i giovani affinché non si trovino da soli nell’affrontare tematiche difficili,” spiegano i responsabili. Inoltre, immagini e testimonianze dirette possono giocare un ruolo fondamentale nel combattere il negazionismo e i giovani stessi possono contribuire ad ampliare il repertorio di storie contenute nell’App condividendo quelle di parenti, amici e conoscenti.

L’educazione e il dialogo come strumenti di resistenza, affinché le atrocità del passato non si ripetano in futuro: questo lo scopo principale della prima applicazione di storia creata da un istituto cambogiano per il popolo cambogiano e che ha coinvolto storici, scrittori, archivisti e tecnici audiovisivi.

Supportato dal Ministero dell’Istruzione nazionale, il progetto ha inoltre coinvolto alcuni giovani di diversi istituti in una serie di incontri intergenerazionali, durante i quali gli studenti hanno avuto la possibilità di ascoltare dal vivo le testimonianze dei sopravvissuti. “È nostro dovere far sì che queste storie rimangano vive nella memoria di tutti,” ha dichiarato la portavoce del Ministero, Tun Sa Im.

A questo link trovi l'approfondimento sul genocidio cambogiano della nostra pagina educazione 

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