Nella loro lingua, i rom chiamano gli anni dello sterminio, durante la Seconda guerra mondiale, Porrajmos (che letteralmente significa “Grande divoramento” o “Distruzione”), oppure Samudaripen, cioè: “tutti morti”. Probabilmente non sapremo mai con esattezza quanti furono i rom e i sinti a essere uccisi: più di un milione, secondo le stime più recenti.
Anche se non ebbe precedenti nella sua brutalità, il Porrajmos non fu improvviso e inaspettato, come non lo fu la Shoah.