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L'etica ai tempi dell'odio

al via la Gariwo Netweek, una settimana di confronti sulle risposte etiche contro il dilagare dell'odio

È cominciata la settimana di incontri con i Giardini dei Giusti in Italia e nel mondo, quest'anno guidata da due frasi che racchiudono il senso dei confronti che animeranno la Gariwo NetWeekL'etica contro l'odio e Vivere la verità. Cercheremo delle risposte etiche contro il dilagare dell'odio e lo faremo attraverso la riflessione sulle parole manipolate da cui nasce l'odio e sull'analisi di alcuni dei contesti più urgenti dell'attualità internazionale. 

Dopo i saluti istituzionali del Capo di Gabinetto del Sindaco di Milano, il Dott. Mario Vanni - che ha ricordato l'importanza del racconto di storie individuali di etica, responsabilità, del permettere l'immedesimazione in queste storie per la costruzione di una società civile sempre più attenta e per dare un contributo eccezionale alla crescita della persona -, il pomeriggio si è aperto con il racconto degli eventi della settimana da parte della coordinatrice di Gariwo Martina Landi che ha letto il messaggio mandato a Gariwo dalla Senatrice Liliana Segre. "Primo Levi ci ha ammonito", scrive la Senatrice, "quello che è accaduto, può accadere ancora". 
"Se costruire il bene è innanzitutto evitare gli orrori del passato, conoscerli e saperli riconoscere è la premessa indispensabile. Con questo spirito ho impostato i lavori della Commissione straordinaria contro i discorsi d’odio della scorsa legislatura. Mi auguro che anche in questa nuova sia possibile un accordo ampio per una sollecita ripresa dei lavori della Commissione. Perché la strada è ancora lunga e soprattutto i social media pongono continui problemi di diffusione dei hate speech e delle pratiche di discriminazione. Occorre individuare sempre nuove soluzioni sul piano culturale e formativo, ma anche legislativo. Sul piano nazionale e internazionale".

Al via poi la conferenza L'etica ai tempi dell'odio, alla quale sono intervenuti: Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, Vito Mancuso, scrittore e filosofo, Milena Santerini, ordinaria di pedagogia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato. 

Gabriele Nissim ha parlato del metodo Gariwo, ossia l'educazione delle nuove generazioni attraverso la consapevolezza dell'importanza della responsabilità personale verso l'altro nel proprio tempo, insegnata grazie alle storie esemplari raccontate nei Giardini dei Giusti. "C’è una strada per resistere ad ogni forma di odio che ci vorrebbe condizionare e mantenere la fiducia per un mondo di umanità. Vivere e pensare la verità nella propria esistenza quotidiana, suggeriva con un insegnamento di straordinaria attualità Vaclav Havel a Praga ai tempi del comunismo, dove proponeva di resistere attraverso la realizzazione personale di una autenticità umana. Quando si preserva dentro di noi e nelle nostre relazioni un mondo plurale e dialogico, non solo si trova la via della non rassegnazione ma si diventa un baluardo di resistenza all’odio e anello di una catena di solidarietà umana più grande di noi". 

"Conoscete un luogo, un tempo in cui non ci sia stato l'odio?", è la domanda che pone Vito Mancuso. "Possiamo dire che odio è sempre. È un riconoscere la Storia. Però nel fatto che l'odio è sempre si inserisce la sorpresa: anche l'etica è sempre". 
Citando il gioco di ruolo per le scuole contro l'odio ideato da Gariwo, Oppressi & Oppressori. Tu da che parte stai?, Mancuso ha sottolineato il potere dell'educazione nel contrasto al male e la forza di quella scintilla, che, dice, "possiamo chiamare empatia, sentimento, passione", che ci fa scegliere in un momento particolare di stare dalla parte del bene.
"Ci sono due condizioni per annaffiare l'esile pianticella del bene. La prima è quella di avere un'apertura della mente e del cuore verso qualcosa di più grande di noi". "La seconda condizione", dice Mancuso, "viene da un brano di Hannah Arendt che dice: 'Noi che abbiamo fatto esperienza delle organizzazione totalitarie di massa sappiamo che il loro primo interesse è eliminare qualsiasi possibile forma di solitudine'. Noi non siamo di fronte a questo, ma siamo comunque, nella società dei social media, soggetti alla mancanza di quella solitudine positiva che si chiama raccoglimento, stare da soli con se stessi. Quella solitudine è fondamentale".

Nel suo intervento, Milena Santerini dichiara: "Il mio ruolo in questi anni, e come coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, è stato quello di capire che fenomeno è oggi l'odio, che spazio ha nella nostra società. Il web non ha creato i fenomeni di hate speech, però è stato capace di dar loro un'altra forma, una maggiore velocità e capacità di scatenare la nostra pulsione di odio". Parlando dell'antisemitismo, e di come questo fenomeno cambi, Santerini ci spiega come certamente esista ancora il "vecchio" antisemitismo, quello neo-nazista e neo-fascista, ma ne esista anche una forma nuova, più sottile ma comunque meschina e pericolosa. 

Il Senatore Verducci ci ha raccontato il lavoro della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione, all'odio e alla violenza. "È stata voluta con forza dalla senatrice Liliana Segre e in questo c’è un grande significato simbolico e politico. Questa Commissione trae forza ed autorevolezza dall'impegno politico di Liliana Segre ed attraverso di esso i lavori della Commissione si sono rivolti non solo al Parlamento italiano, alle istituzioni europee, al dibattito pubblico, ma innanzitutto alle nuove generazioni, in modo che strumenti nuovi diano forza alle nostre democrazie ed impediscano il rigurgito di tempi oscuri. La risposta più forte che la politica possa dare contro i discorsi di istigazione all'odio è attuare la nostra Costituzione, fare leggi di inclusione che estendano diritti sociali e diritti civili, che sono tutt'uno e si rafforzano vicendevolmente. C’è uno strumento intorno al quale la Commissione ha incardinato i suoi lavori: un'indagine conoscitiva su natura, cause, sviluppi recenti dei discorsi d'odio. Sono state svolte quasi cento audizioni, con la volontà di avere uno sguardo che fosse il più possibile ampio, all'altezza dei problemi. Gran parte del lavoro è stato concentrato sul tema della tutela dei diritti fondamentali, in particolare dei soggetti vittime di hate speech, un tema che investe il rapporto tra multinazionali digitali e democrazia".

Dopo la conferenza plenaria, insieme ai protagonisti del progetto Dal Memorioso ai Memoriosi, abbiamo parlato del legame tra Giusti, educazione e teatro, presentando i nuovi spettacoli nati dall'esperienza dello spettacolo Il Memorioso. Breve guida alla memoria del Bene, ispirato dai libri di Gabriele Nissim Il Tribunale del Bene e La Bontà insensata.

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