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"Non sono solo note"

Intervista a Enrico Fubini

A Roma un albero all'Auditorium Parco della Musica ricorda l'impegno di Arturo Toscanini nella resistenza a fascismo e nazismo e nell'aiuto ai musicisti ebrei perseguitati. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, sarà inoltre riproposto il concerto inaugurale della Palestine Orchestra, diretto dal Maestro nel 1936. 

Con il musicologo Enrico Fubini abbiamo parlato della battaglia "politica" di Toscanini, della sua direzione d'orchestra e del messaggio morale e musicale di cui il Maestro è ancora portatore.

Oggi ricordiamo l’esempio di Arturo Toscanini con un albero e un cippo all’Auditorium Parco della Musica. Il suo impegno in favore dei musicisti ebrei dell’orchestra di Huberman è tuttavia solo l’apice di una forte opposizione del Maestro a fascismo e nazismo. Può parlarci di “questo” Toscanini?

Toscanini ha combattuto la sua battaglia ‘politica’ per tutta la sua lunga vita. In effetti il suo impegno a favore della nuova Orchestra di Palestina è stato forse il momento di maggior impegno in cui non solo si è prodigato per l’arte ma al tempo stesso ha concretamente aiutato e protetto chi in quel momento rischiava la vita. Tuttavia la sua battaglia politica si è sempre esplicata nel combattere il fascismo in Italia finché le condizioni italiane glielo hanno permesso. Il suo esempio di dirittura morale e d’intransigenza nei confronti di tutte le forme di autoritarismo e di dittatura rimane vivo e può essere di esempio per i più giovani oggi.

Lei ha ricordato che per Toscanini arte e politica sono due campi diversi. In che senso?

Per Toscanini arte e politica sono due campi distinti. La politica va esercitata proprio per creare delle condizioni politiche e sociali in cui l’arte e la musica siano liberi da qualsiasi condizionamento e perché l’arte non si pieghi mai ad ideologie politiche.

Spesso si ricorda una delle invettive di Toscanini, in cui il Maestro invitava a suonare con il cuore perché “Questa è musica, non sono solo note!”. Cosa significa secondo lei, e cosa ha significato nella carriera di Toscanini?

‘Suonare con il cuore’ significa che la musica, la direzione d’orchestra, la composizione, l’insegnamento non sono e non devono diventare solo un mestiere, seppur raffinato e impegnativo. La musica ha senso solo se comporta un pieno coinvolgimento intellettuale ed emotivo di tutta la propria vita, altrimenti si riduce a una routine o peggio alla ricerca di un facile successo di pubblico.

Quale il ruolo di Toscanini nella musica del tempo? E quali le caratteristiche del Maestro e delle sue direzioni?

La direzione d’orchestra di Toscanini va ricordata soprattutto per il suo rigore. Nessun cedimento al facile sentimentalismo o al dilettantismo. Le partiture venivano studiate in ogni particolare e nulla veniva concesso agli orchestrali, a cui veniva richiesta la perfezione. Numerosi sono gli episodi tramandati in cui si dimostra la sua proverbiale severità. Oggi i gusti sono molto cambiati e la sua direzione, ad esempio delle Sinfonie di Beethoven, non sembra più corrispondere alla sensibilità odierna; tuttavia rimane viva la sua lezione di serietà, rigore e precisione.

Da oggi Toscanini sarà ricordato tra i Giusti. Ma cosa significa secondo lei essere “Giusto?”

Essere ricordato tra i Giusti significa molte cose. Può definirsi ‘giusto’ chi nei tempi bui della guerra non ha badato ai propri interessi, alla propria carriera, e vi ha anteposto principi morali rigorosi che in quei momenti si traducevano inevitabilmente nel non accettare di ritirarsi nel proprio privato, ma cercare nei limiti del possibile di salvare i molti chi erano in pericolo - senza badare alle conseguenze che ne potevano derivare.

Quale messaggio, secondo lei, può partire dalla dedica di un albero ad Arturo Toscanini, soprattutto per i più giovani?

Vi è un messaggio musicale e un messaggio morale per i giovani. Il messaggio musicale consiste nell’impegno nei confronti dell’arte che richiede una dedizione completa, senza cedimenti alle mode o al facile inserimento nel ‘mercato’ dell’arte. Il messaggio morale consiste nel salvaguardare i principi etici nell’esercizio della propria professione, senza badare alle sirene che spingono sempre verso facili e vantaggiosi compromessi.

Martina Landi, Responsabile del coordinamento Gariwo

22 gennaio 2016

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