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"Israele non è figlio della Shoah"

Yehuda Bauer sul rapporto tra Nakba e Olocausto

Il 14 maggio si è svolta all'Università di Tel Aviv la Giornata della Nakba, in arabo il "disastro"  che l'Indipendenza israeliana segnò per il popolo palestinese. Centinaia di studenti arabi e israeliani si sono confrontati, a volte pacificamente, per esempio pregando insieme, a volte dando agli avversari dei "terroristi" o minacciando di "redimerli con il sangue e con il fuoco".

Uno studente ha dichiarato: "Commemoriamo la nazione di Israele e quella di Palestina insieme, vogliamo ricordare gli esseri umani", ma questo non è bastato a placare gli animi. Mohammed Bakri, autore del controverso film Jenin, Jenin su una battaglia tra forze israeliane e palestinesi, ha sostenuto che Israele sia nato per il senso di colpa per la Shoah e che nazisti e sionisti debbano chiedere scusa entrambi per la Nakba. 


Dieci giorni dopo, il 24 maggio, lo storico e consulente di Yad Vashem Yehuda Bauer ha pubblicato sul giornale israeliano Haaretz una lettera aperta a Mohammed Bakri intitolata Israele non è nata a causa della Shoah, ma nonostante questa


"Il disastro palestinese - scrive Bauer - dev’essere studiato e per farlo bisognerebbe tenere in considerazione varie interpretazioni, anche su chi ne fu responsabile: la leadership palestinese che rifiutò l’istituzione di uno Stato arabo accanto a uno ebraico, le politiche dello Stato ebraico, o entrambe, in qualunque proporzione".


Prosegue poi lo storico: "[...] se meno ebrei fossero sopravvissuti – se la Germania nazista fosse durata un anno in più, il che era certamente possibiile – ... si può dubitare che lo Stato di Israele sarebbe stato creato. E regge anche la considerazione opposta: se più ebrei fossero sopravvissuti, sarebbe stato molto più facile creare lo Stato d’Israele. Ciò vuol dire: più Shoah, meno sionismo e meno Israele; meno Shoah, più sionismo e più Israele". 


Per finire Bauer ricorda il ruolo delle grandi potenze nella vicenda della creazione dello Stato ebraico: gli USA erano per l'istituzione di un protettorato angloamericano da consegnare entro dieci anni in mano arabe, i britannici erano contrari a creare Israele. Solo l'Unione Sovietica lo sostenne, ma per mere ragioni tattiche e non certo in base a "senso di colpa" per la Shoah. In sintesi, il discorso di Mohammed Bakri si basava sul "mito" che "il mondo" si sentisse responsabile dell'assassinio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.  


Leggi l'intera lettera aperta di Yehuda Bauer nel box a fondo pagina

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