Clement Attlee
Oggi ricorre l’ottantesimo anniversario dei treni Kindertransport, che salvarono oltre 10mila bambini ebrei in Austria, Cecoslovacchia e Polonia, poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Per ricordarlo, a Londra si è tenuta una manifestazione, organizzata dall’Associazione dei rifugiati ebrei, che ha visto anche la presenza di Jo Roundell Greene, nipote del Primo ministro laburista il cui governo fondò il welfare state, Clement Attlee, insieme al novantenne Paul Willer, che ha raccontato la sua incredibile e sconosciuta storia di bambino ebreo salvato dalla famiglia Attlee.
Siamo nella Germania del 1938, dopo la Notte dei cristalli. Paul è figlio di una famiglia tedesca mista: la madre è ebrea, il padre è cristiano. La situazione è critica, bisogna fuggire subito, e Franziska, la madre, lo sa bene. Purtroppo però, lei e i suoi due figli non sono in cima alla lista di quelli che dovranno fuggire con i Kindertransport perché essendo di famiglia mista non sono considerati “così in pericolo”. A questo punto, entra in scena Attlee, che - contattato dal reverendo William Hewett della comunità di Stanmore tramite il fratello di Franziska già giunto a Londra - sponsorizza Franziska, Paul e il fratello minore, dando loro l’autorizzazione a lasciare la Germania per entrare nel Regno Unito. All’epoca il leader del partito laburista ha 56 anni, l'Europa si prepara alla guerra e il Labour Party si oppone alla politica di pacificazione perseguita dall'allora Primo Ministro, Neville Chamberlain. Una volta conclusasi la fuga dei tre sventurati, Attlee ospita uno dei bambini, il piccolo Paul, di 10 anni, nella loro casa a nord di Londra per quattro mesi. Inizialmente, Paul è in difficoltà a comunicare con gli Attlee - lui non parla inglese e loro non capiscono il tedesco. La figlia di Attlee, Felicity, diventa così la traduttrice della famiglia, perché, come Paul, conosce il latino di base imparato a scuola. Willer descrive oggi quel periodo come tutto sommato sereno, nonostante la lontananza da casa e dalla famiglia (il fratello viene affidato a un’altra famiglia), racconta di Clement Attlee come di una persona affettuosa e profondamente umana e aggiunge “era un uomo modesto, non ha mai cercato di glorificarsi in alcun modo del gesto che ha fatto”.
Poco prima della dichiarazione di guerra, nel settembre del 1939, Paul saluta gli Attlee e viene inviato in una scuola dell'Irlanda del Nord. Diventa direttore delle vendite presso un'azienda tessile, si sposa, ha tre figli e si stabilisce nell’Hertfordshire e poi nel vicino a Gloucestershire, in Inghilterra del sud. Le memorie della madre di Willer, scritte nel 1965 e conservate dalla biblioteca Wiener nel centro della capitale inglese, raccontano del gesto degli Attlee, che, senza chiedere nulla in cambio, hanno strappato un bambino dalla furia del nazismo.