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Ucraina, cinque memoriali per la Shoah

lo storico riconoscimento delle vittime dell’Olocausto

Cinque monumenti sono stati eretti per dare un riconoscimento ufficiale alle vittime ebree uccise dai nazisti nel Paese e sepolte nelle fosse comuni tra il 1941 ed il 1944. Le città elette per ospitare le opere (Rava-Ruska, Kysylyn, Ostrozhets, Prokhid e Bakhiv, tutte le nord dell’Ucraina) prima dell’Olocausto vedevano una percentuale di residenti ebrei tra il 40 e l’80% della popolazione.

Nel valore complessivo dell’opera, il riconoscimento supera però la mera dimensione storiografica per assurgere a simbolo di presa di coscienza, se non addirittura di svolta nell’identità storica ucraina.

Da una parte, le cerimonie di inaugurazione dei vari siti sono state accompagnate dal lavoro dei ragazzi delle scuole dei cinque paesi, che hanno colto l’occasione per scoprire e studiare le storie delle comunità ebraiche locali. I progetti hanno visto poi la loro concretizzazione nella partecipazione degli studenti alle cerimonie, attraverso i loro discorsi e la creazione di materiali e pannelli informativi permanenti. “I ragazzi volevano parlare di tutto questo, ma non avevano i canali per farlo. Uno dei traguardi inaspettati dei memoriali - sostiene Deidre Berger, capo dell’Ufficio di Berlino dell’American Jewish Committee, dalle pagine del Washington Post, - è che hanno aiutato a creare un luogo di discussione, che prima semplicemente non esisteva”.

Ulteriore traguardo, però, sta anche nel superamento di una concezione tramandata dalla cultura sovietica, che tendeva a non parlare di “Olocausto” quanto di generiche vittime del fascismo: un raggruppamento indistinto di tutte le vittime del nazismo nell’Europa Orientale. 

L’operazione ha suscitato tuttavia una serie di critiche. Se infatti nel Paese molti ricordano l'aiuto offerto dagli ucraini agli ebrei perseguitati, il tema del collaborazionismo con gli occupanti nazisti è ancora poco conosciuto e accettato. Per questo, durante la cerimonia di inaugurazione di un memoriale a Bakhiv, un uomo ha espresso il suo sdegno per una targa commemorativa che ricordava le violenze commesse ai danni della comunità ebraica nella regione “per mano degli occupanti tedeschi e delle loro subordinate autorità locali”.

Anche in questa luce, i memoriali assumono il significato di portali di confronto, dialogo, e di rinnovato spirito di ricostruzione della memoria.

16 luglio 2015

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