I viaggi
«È la terra di Tolstoj, Gogol’ e Dostoevskij alla quale infine mi avvicino dopo aver visto tutti gli altri paesi d’Europa» scriveva nel suo diario mentre stava per raggiungere Mosca.
Armin T. Wegner era un tedesco speciale, che ha condotto una vita speciale.
Il suo cognome in tedesco significa “viandante”, quasi una predestinazione, sia per il continuo peregrinare che lo porterà in viaggi avventurosi, sia per i tormenti dell’anima, intellettuali e morali, che l’hanno sempre accompagnato.
L’autore ha studiato a fondo gli scritti di Wegner, i documenti, le testimonianze di chi l’ha conosciuto, della figlia Sibylle, avuta dalla prima moglie Lola Landau, scrittrice ebrea che tanta influenza ha esercitato sulla vita del marito. E a lungo ha parlato con Mischa, il figlio della seconda moglie, la ceramista Irene Kowaliska, anche lei artista, anche lei in parte ebrea. Affetti che, come mostra il libro, avranno non poco peso nella decisione di Wegner di andare fino in fondo sulla via dell'impegno civile nel corso della sua lunga esistenza, da cui il figlio ha raccolto l’impegno sulla memoria, soprattutto verso il genocidio degli armeni.
Gabriele Nissim ci fa scoprire un personaggio davvero straordinario, con la sua travolgente umanità e le sue ambiguità e debolezze. Un artista, uno scrittore che fin da giovane si infiamma di fronte alle ingiustizie e con l’animo indignato compone non solo poesie, romanzi, saggi, ma anche le “lettere aperte” che lo hanno reso famoso, ovvero denunce e testimonianze pubbliche del buio della Storia.
Già nel 1909, trovando sul tavolo del padre un giornale aperto che parla dei massacri contro gli armeni compiuti da Hamid II, Armin scopre il male del mondo. Ragazzo molto sensibile e aperto agli altri, a 14 anni salva una ragazza dall'annegamento e viene decorato al valor civile.
Tra il 1915 e il 1933 compie tre gesti cruciali contro le atrocità che colpiscono milioni di uomini: la denuncia, con foto e conferenze pubbliche, dello sterminio degli armeni compiuto dal governo dei Giovani Turchi; l'abiura del comunismo, dapprima amato e poi ripudiato come un inganno; la protesta contro la persecuzione antisemita di Hitler.
Dopo la guerra Wegner scriverà ancora ai grandi della Terra per protestare contro le emergenze umanitarie del XX secolo. Lo farà nella sua particolare cifra letteraria segnata dall'esilio, vissuto in Italia fino alla morte. In lui troviamo, oltre al poeta sempre fedele alla lingua, il Giusto universale, onorato a Yerevan e a Yad Vashem per la sua solidarietà con armeni ed ebrei, pagata a caro prezzo.
Il titolo del libro rimanda alla lettera a Hitler che ha segnato il passaggio centrale della sua vita. Arrestato per aver osato protestare con il führer in difesa degli ebrei e torturato dalla Gestapo, da quel giorno Armin si sentirà investito di una missione impossibile: rappresentare la parte migliore della cultura tedesca.
In questo coinvolgente racconto biografico, Gabriele Nissim ci restituisce la vicenda umana e politica di un uomo che non ha mai smesso di interrogarsi e interrogare il suo popolo sulla Shoah e il senso di colpa collettivo.
Gabriele Nissim, giornalista e saggista, ha fondato nel 1982 «l’Ottavo Giorno», rivista italiana sul tema del dissenso nei paesi dell’Est europeo. Ha collaborato con «il Giornale», il «Corriere della Sera», «Il Mondo». Per Canale 5 e la televisione della Svizzera italiana ha realizzato documentari sull’opposizione clandestina ai regimi comunisti, sui problemi del postcomunismo e sulla condizione ebraica nei paesi dell’Est. È presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti, che ricerca e promuove le figure di resistenza morale a tutti i genocidi e totalitarismi, ed è il promotore della Giornata europea dei giusti istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento europeo.
Da Mondadori ha pubblicato Ebrei invisibili. I sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo a oggi (con Gabriele Eschenazi, 1995), L’uomo che fermò Hitler. La storia di Dimităr Pešev che salvò gli ebrei di una nazione intera (1998), Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l’uomo che creò il Giardino dei giusti (2003), Una bambina contro Stalin. L’italiana che lottò per la verità su suo padre (2007) e La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti (2010). Ha inoltre curato il volume Storie di uomini giusti nel Gulag (2004).
I viaggi
«È la terra di Tolstoj, Gogol’ e Dostoevskij alla quale infine mi avvicino dopo aver visto tutti gli altri paesi d’Europa» scriveva nel suo diario mentre stava per raggiungere Mosca.
L'impegno civile
«Con la tenacia che ha permesso a questo popolo di diventare antico, gli ebrei riusciranno a superare anche questo pericolo, ma la vergogna a cui va incontro la Germania a causa di ciò non sarà dimenticata per lungo tempo!»
L'esilio
Non era più riuscito a ritrovare la sua patria in Germania alla fine della guerra, perché quel paese che aveva conosciuto all’inizio del secolo era profondamente cambiato e si era diviso in due entità separate.
L'amore
La lettera a Hitler nasce da una storia d’amore? Se il tedesco Armin non fosse stato innamorato di una donna ebrea e non avesse avuto da lei una figlia avrebbe mai scritto quella lettera?
Il pacifismo
Wegner è diventato un simbolo della resistenza morale al male estremo del Novecento, per il suo pacifismo contro tutte le guerre, per il suo impegno morale contro due genocidi e per la sua intuizione sulla deriva totalitaria della Russia comunista.
Figlio di Armin, testimonia la difficile e preziosa eredità lasciatagli dal padre: “che ne sarà della mia opera, te ne occuperai tu?”
Presidente di Gariwo, autore del libro, racconta il suo lavoro di ricerca per ricostruire questa importante figura morale.
Il console onorario d’Armenia Pietro Kuciukian racconta la sua scoperta del personaggio Wegner attraverso l’incontro con il figlio Mischa.
Il fondatore di Comunità Nuova racconta "l'umanità" del Giusto Armin T. Wegner, la sua "ansia di bene e di giustizia che lo rende così simile a noi".
La giurista, già Presidente del Tribunale di Milano, parla della figura di Armin Wegner, che "ha voluto lanciare un grande messaggio di amore verso l'umanità, superando le diversità e gli egoismi."
Palazzo Marino, Milano
Tavola Rotonda per il centenario genocidio armeno
24 aprile 2015
Sede ANPI,
Casorate Primo
28 aprile 2015
Expo Milano,
Casa Corriere
ore 11:00 e 15:00
17 maggio 2015
Teatro Franco Parenti, Milano
ore 18:30
18 maggio 2015
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Giardino di Villa Hériot, Venezia
ore 10:30
22 maggio 2015
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Palazzo Graziani,
San Marino
ore 18.00
11 giugno 2015
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Giardino della Duchessa
Ferrara
ore 21.00
16 giugno 2015
sito dell'iniziativa
Voghera
ore 17.00
20 giugno 2015
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Perugia
Biblioteca san Matteo
degli armeni
ore 17.45
3 luglio 2015
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Ascoli Piceno
ore 17.30
4 luglio 2015
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Vico Equense
sagrato Chiesa
Santa Maria delle Grazie
ore 20.45
13 luglio 2015
Sorrento
Atrio Cattedrale
ore 21.00
14 luglio 2015
Terzolas
Convento di Terzolas
Val di Sole
30 agosto 2015
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Bologna
Libreria Zanichelli
piazza Galvani 1/H
9 settembre 2015
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Reggio Emilia
17 settembre 2015
Benevento
8/9 ottobre 2015
Roma
Tempio di Adriano
ore 18:30
14 ottobre 2015
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Torre Boldone
Auditorium Sala Gamma
ore 20:30
19 ottobre 2015
sito dell'iniziativa
Alessandria
Marengo Museum
ore 10:00
24 ottobre 2015
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Bookcity, Milano
Casa delle Memoria
ore 17:00
25 ottobre 2015
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Torre di Pordenone
Sala oratorio parrocchia santi Ilario e Taziano
ore 20:30
12 novembre 2015
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Trento
Auditorium Santa Chiara
ore 16:00
20 novembre 2015
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Casa della Memoria, Roma
via San Francesco di Sales, 5
ore 17:30
21 gennaio 2016
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PIME, Milano
26 gennaio 2016
Genova
Aula magna liceo D’Oria
ore 15:00
2 febbraio 2016
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Bergamo
Liceo Mascheroni
ore 11:00
4 febbraio 2016
Calvisano
ore 20:30
24 febbraio 2016
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Milano
Librerie Coop-Bonola
ore 18:00
14 marzo 2016
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Valenza
I.I.S. "B. Cellini”
ore 15:00
6 aprile 2016
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Vignate
ore 11:00
13 aprile 2016
Casa armena, Milano
ore 19:00
14 aprile 2016
Vercelli
ore 17:00
20 maggio 2016
Festa de l'Unità, Milano
ore 21:00
30 agosto 2016
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Milano
Ass. Cult. "Quinto… che legge"
via Ferrieri 12 - Milano
ore 18:30
29 settembre 2016
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Festival lo Spirito e la Terra, Fabriano
ore 17:30
22 ottobre 2016
Grazie per avermi contattato
Gabriele Nissim