Gariwo
QR-code
https://it.gariwo.net/magazine/diritti-umani-e-crimini-contro-lumanita/le-migrazioni-e-il-futuro-dell-europa-16052.html
Gariwo Magazine

Le migrazioni e il futuro dell'Europa

se ne parla a Science for Peace

Venerdì 18 Novembre si è tenuta, presso l’Università Bocconi di Milano, l’ottava Edizione Conferenza Mondiale Science for Peace.

Il progetto è nato nel 2009 su iniziativa di Umberto Veronesi, grande amico di Gariwo, per mostrare l’importanza del ruolo che gli scienziati possono assumere come comunicatori di messaggi di pace. La scienza, secondo Veronesi e la sua fondazione, può e deve impegnarsi in prima linea per sostenere la libertà di pensiero e trovare nello studio risoluzioni non violente in grado di annientare le guerre, i conflitti, la morte.
Gli obiettivi da portare a termine sono sostanzialmente due: diffondere una cultura di non violenza, partendo dell’educazione dei più giovani, e ridurre le spese militari per investire maggiori risorse nella ricerca. Science for Peace è attiva soprattutto nelle scuole, con iniziative didattiche e workshop, e nelle strutture mediche internazionali colpite da conflitti e povertà, attraverso la creazione di ambulatori completi di attrezzature mediche efficienti e medici istruiti dediti alla ricerca e sempre pronti a intervenire.
Il tema trattato dalla Conferenza Mondiale di quest'anno è stato più attuale che mai: migrazioni e futuro dell’Europa.

La volontà di affrontare questo tema viene direttamente dall’analisi di alcuni numeri. Nel 2015 i migranti nel mondo sono stati 244 milioni; l’Europa è il primo continente per presenza, ospitandone 76 milioni. Tra sfollati, rifugiati e richiedenti asilo, il numero dei migranti ha raggiunto cifre impressionanti e le conseguenze di questa crescita sproporzionata di spostamenti potrebbero aggravarsi ancora di più se non si trovassero in tempo risoluzioni per ripristinare la stabilità politica, economica, climatica e sanitaria dei Paesi più poveri. Risoluzioni e strategie dovrebbero essere il frutto di un lavoro di squadra tra politici, scienziati e umanisti, ed è stato proprio questo l’intento dell’incontro che ha visto la partecipazione di personalità come Emma Bonino - ex ministro degli Affari Esteri, Loris De Filippi - presidente di Medici senza Frontiere, Giusi Nicolini - sindaco di Lampedusa, Giuseppe Sala - sindaco di Milano, Roberto Ridolfi - direttore della Direzione Generale per la crescita sostenibile e lo sviluppo, e molti altri.

Il vastissimo programma ha riservato, in particolar modo, uno spazio per una riflessione sulle cause politiche, economiche e ambientali dei fenomeni migratori. «L'immigrazione è un fenomeno con cui dovremo vivere a lungo», ha sottolineato Elisabetta Belloni - Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri - nell'apertura del suo intervento. Si tratta di un fenomeno le cui cause sono molteplici, in evoluzione, interconnesse tra loro e per questo motivo assumono valenza anche sociale ed economica.
A tale proposito, riguardo al concetto di evoluzione, Telmo Pievani - professore di filosofia delle scienze biologiche - precisa: «Le migrazioni sono nate 2 milioni di anni fa, li dove è partita l'evoluzione umana: l'Africa. Tali migrazioni hanno molti punti in comune con quelle attuali, ad esempio i cambiamenti climatici. Nonostante si siano evolute e siano molto diverse, bisogna capire che si tratta di fenomeni naturali comunque collegati con la storia».

Si collega a questa riflessione Letizia Mencarini - professoressa di demografia - che mette al corrente il pubblico riguardo alcuni dati: l’Africa è un Paese giovane, i figli per coppia arrivano ancora a sei e crescendo diventeranno i potenziali migranti tra vent’anni, in quanto in 60 anni ci saranno 1000 milioni di giovani in più nel continente africano. Per prevenire flussi migratori troppo grandi bisogna puntare tutto sull’istruzione, ovvero su un aiuto a lungo termine per creare una situazione adatta ad uno sviluppo economico sul posto.
Ferruccio Pastore - direttore di FIERI - concorda sulla necessità indiscutibile di agire localmente e preme su un grave errore del mondo occidentale: «Riflettiamo troppo sulle conseguenze, ma troppo poco sulle cause. Per questo bisogna fare ricerca sul campo […] Quello europeo è soprattutto un fallimento scientifico». Nonostante le difficoltà di accesso e le questioni di sicurezza, bisogna lottare per mettere in atto cambiamenti profondi nelle strategie scientifiche.
La lotta da intraprendere riguarda soprattutto la battaglia contro l’ignoranza; a riguardo si esprime con fermezza Alberto Martinelli - presidente International Social Science Council - che sottolinea l’importanza di saper distinguere tra dati di fatto e percezione della realtà. «La gente non ha idea dei numeri di questi fenomeni» - spiega Martinelli- «Bisogna dare informazioni quantitative per ricostruire le situazioni iniziali da cui fuggono i migranti, anche se risulta sempre più difficile divulgare dati scientifici: a causa di una sorta di "crisi di autorevolezza", la tecnologia porta grandi opportunità, ma le parole delle persone che hanno studiato per anni, sui blog, valgono quanto quelle di un ciarlatano».
La società moderna, come concorda Elisabetta Belloni, è condizionata più dalla percezione che dalla realtà. Il compito della scienza è proprio quello di ricercare e affrontare le cause freddamente, per elaborare una sintesi di soluzioni e strategie da mettere in pratica.

Il dibattito termina con un intervento della professoressa Mencarini che introduce i problemi che sorgono quando si parla di dicotomia tra migranti forzati e migranti economici: i primi costretti a lasciare il proprio Paese per poter sopravvivere, i secondi che partono, presumibilmente, in modo spontaneo. La linea di confine tra queste due categorie di migranti è sempre più sottile, perché entrambe finiscono a dover subire le sofferenze dell’essere “rifugiato”.

La scienza deve aiutare a riflettere sul diritto a restare, e deve far comprendere che le migrazioni non dovrebbero essere una cosa dolorosa, bensì una libera scelta di muoversi nel mondo.

Al termine della conferenza è stato presentato l'Appello Finale, lanciato con questa petizione su change.org, a cui vi invitiamo ad aderire. 

24 novembre 2016

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati