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Il Pakistan è agli ultimi posti nella classifica mondiale del rispetto delle donne. Per l'associazione Aurat Foundation afferma che sono 8 mila le donne pachistane sfigurate con l'acido ogni anno. 

È proprio contro questa piaga che è intervenuta una nuova legge, che considera reato le aggressioni con materiale corrosivo e prevede pene fino all'ergastolo. "Finora le donne colpite sporgevano denuncia per tentato omicidio e sfiguramento" spiega Valerie Khan, direttrice della Acid Survivors Foundation, che prosegue: "Per lo più non hanno avuto giustizia. Ora la nuova legge lancia un forte messaggio deterrente", anche se bisogna verificarne l'applicazione in un Paese dove la mentalità maschilista permea fortemente la magistratura.


Il Pakistan è famigerato per la legge sulla blasfemia. Le donne oltre che con accuse di avere offeso il culto islamico possono subire gravi violazioni della loro integrità anche per presunti casi di adulterio o di condotta immorale o nell'ambito di "regolamenti di conti" tra i clan.   


La legge è stata approvata all'interno di un pacchetto che prevede anche pene di tre anni per l'imposizione di nozze forzate, cinque anni per chi ostacola il godimento dei diritti ereditari da parte di una donna, e altre sanzioni per un insieme di pratiche tradizionali lesive dei diritti delle donne.