La sinagoga di Sabbioneta
Una lapide dell’Ottocento rubata, il suo fantasma, di nome Felice, e una famiglia italiana ebraica dei giorni d’oggi. Questi gli ingredienti chiave dell’opera prima di Ghila.
Felice Nel Box è un medio metraggio scritto, diretto e prodotto da Ghila Valabrega, una regista italoamericana indipendente, che ha tratto ispirazione da una storia di famiglia, che vede come protagonisti suo padre Stefano Valabrega e la lapide di Felice Leon Foà, un uomo ebreo che morì nel 1875.
Correvano gli anni ‘70 e Stefano stava effettuando un reportage fotografico vicino a Sabbioneta, una piccola città in provincia di Mantova, quando per caso capitò in un cimitero ebraico abbandonato. D’impulso decise di “rubare” una lapide che giaceva lì per terra. L’idea un po’ naive di Stefano era quella di salvare almeno quel pezzo di storia dal degrado circostante. Dopo una serie di tentativi senza esito con la comunità ebraica milanese, Stefano si arrese e la lapide finì nel suo box, per 30 lunghi anni...Finchè, un giorno, sua moglie e le sue due figlie la trovarono e fecero l’incontro del sul proprietario, Felice, apparentemente invisibile solo a Stefano.
Mentre Ghila ed il suo team si trovavano a Sabbioneta per girare il film, scoprirono che la città vanta un passato peculiare. “Prima che mio padre mi raccontasse la sua storia, non avevo mai sentito di Sabbioneta. Mentre ero lì, ho scoperto che Sabbioneta non solo è stata nominata nel 2008 sito dell’UNESCO, ma è anche stata, per più di 500 anni, dimora di una della più fiorenti e meglio integrate comunità ebraiche d’Italia. Qualcosa, credo, di veramente raro nella storia”, racconta Ghila.
La prosperità di quella comunità, che durante il secolo scorso è andata decimandosi, è ancora visibile nella sinagoga, che è stata costruita con marmi delicati ed arredi antichi e preziosi. Sfortunatamente, nel 2012, la serie di terremoti che ha colpito l’Emilia, l’ha severamente danneggiata. La comunità ebraica locale rimasta si è messa da subito in cerca di fondi per restaurarla, ma per ora non ha riscontrato alcun esito positivo.
“Quando ho saputo che la bellissima sinagoga di Sabbioneta non poteva essere restaurata, perchè mancavano i fondi necessari, ho immediatamente pensato che avrei potuto fare qualcosa per aiutare. Sai, un giorno mi piacerebbe sposarmi lì...”, afferma la giovane regista. Infatti, Ghila ha da poco lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere parte dei fondi necessari al restauro della sinagoga e per finire la postproduzione del suo film. In cambio delle donazioni, ai contributori spettano dei premi, come, ad esempio, un albero a loro nome da piantare nei pressi della sinagoga o un invito alla movie premier.
Inoltre, puntando ad entrare nei principali film festival di cinema ebraico e non, Ghila spera che il film, che è strettamente connesso a Sabbioneta, possa essere d’aiuto a promuovere la piccolà città ed il suo incredibile (ma poco conosciuto) patrimonio culturale, simbolo di perfetta integrazione di una minoranza, in questo caso quella ebraica.
Ghila Valabrega, giovane filmmaker di 28 anni autrice di Felice Nel
Box, ha lanciato una campagna di crowdfunding per terminare il suo
film, e per sostenere i lavori di restauro dell’antica sinagoga
di Sabbioneta, danneggiata dal terremoto in Emilia del 2012.
Nel box approfondimenti la galleria con le immagini del film fornite alla redazione da Ghila Valabrega