L'episodio è avvenuto a Tabit, un villaggio che sorge a 45 chilometri da el-Fasher, capitale del Nord Darfur. Il governo sudanese nega il coinvolgimento dei suoi soldati, ma alcune associazioni sostengono che i responsabili sarebbero militari dell’esercito e milizie filogovernative, che avrebbero agito come atto di rappresaglia dopo la scomparsa nell’area di un loro commilitone.