
"È un suono d'acqua, ma non di acqua che scorre. Di acqua che aspetta. Di acqua che CI aspetta. Contiene un'energia immensa. Natura. Lavoro. Alimento. Vita.
Caleremo nuovissime sonde per trarne calore, riscaldarci d'inverno, rinfrescarci d'estate. Troveremo nuovissime strade per fare dell'acqua altre strade, trasportare gli uomini e le loro cose. [...] E basterebbe meno della metà della sapienza degli agronomi che progettavano le marcite per imparare a tenere pervi i fossi, custodire gli argini, scavare i drenaggi che fermano le frane, mondare i fiumi e i mari dalle nostre deiezioni.
Forse. E se invece non ne saremo in grado, non sarà stata la voce dell'acqua, della terra e dell'aria a ingannarci. Non è la maestà degli elementi che può confonderci o atterrirci. Non siamo più, ne mai più saremo, i nostri antenati governati dallo spavento, minacciati da dei permalosi e vendicativi. Se non capiremo, se non sentiremo, sarà solo colpa della nostra sordità".
Michele Serra racconta le acque di Milano a partire dall'area industriale dismessa delle Acciaierie Falk di Sesto San Giovanni. Acque che, dopo decenni di prelievo industriale, giacciono sotterranee e risalgono dalla terra.
Passando dai Navigli al sistema delle marcite che tanto ha favorito l'agricoltura della Bassa milanese, Sull'acqua è anche una preghiera laica. "Che l'acqua non manchi mai. E che mantenga il suo livello all'altezza della nostra sopravvivenza, non sopra né sotto".