
"Solo pochissimi cattolici e protestanti ebbero il coraggio, in contrapposizione alle loro gerarchie, di rifiutare il servizio militare nell'esercito di Hitler. Un caso esemplificativo è quello di Franz Jagerstatter, un cattolico austriaco che rifiutò di imbracciare le armi nell'esercito di Hitler e venne giustiziato. Come si può apprendere dal libro di Erna Putz, teologa cattolica, quest'uomo dovette lottare non solo contro i nazisti ma anche contro la classe clericale che fece di tutto per mettere a tacere gli appelli della sua coscienza. Ancora dopo la fine della guerra, il vescovo della diocesi di Jagerstatter, J. C. Fliesser, commentando i motivi per cui aveva impedito la pubblicazione di un articolo in cui si esaltava il comportamento del suo correligionario affermava: "Considero veri eroi quei giovani, teologi, sacerdoti e padri cattolici che, nell'eroico adempimento del loro dovere e nella convinzione profondamente radicata di fare la volontà di Dio, ognuno all'interno del proprio ruolo, hanno lottato e sono caduti per questo, come un tempo i soldati cristiani nell'esercito dell' imperatore pagano. O i veri eroi sono i testimoni di Geova e gli avventisti che 'coerentemente' hanno preferito morire nei campi di concentramento piuttosto che impugnare le armi? Tanto di rispetto per una coscienza che è innocentemente errata; troverà misericordia presso Dio".
Per costui, come per la stragrande maggioranza del clero delle chiese cristiane, i veri eroi erano quanti avevano sacrificato la propria vita nella guerra di Hitler, non coloro che, come Jagerstatter, avevano seguito gli stimoli di una coscienza innocentemente errata".
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