
Nel 1919 la corte marziale ottomana condanna a morte in contumacia, con l’accusa di “sterminio di tutto un popolo”, i principali dirigenti politici turchi, responsabili del genocidio che negli anni della Prima Guerra Mondiale decimò il popolo armeno.
La confusa situazione internazionale del dopoguerra fa tuttavia in modo che l’oblio scenda sui delitti commessi e che la sentenza emessa non venga di fatto mai eseguita: ha così inizio l’“operazione Nemesis”, di cui Shigarian sarà uno dei principali protagonisti.
In quest’opera egli narra delle sue missioni, delle esecuzioni e di come l’atroce genocidio gli abbia segnato per sempre la vita.
Pubblicate per la prima volta nel 1976, ancora oggi, a distanza di ani, queste memorie offrono una straordinaria testimonianza, portando con sé spunti di riflessione su temi fondamentali quali giustizia, vendetta, crimini di massa e terrorismo.