Richard Pipes, nel suo Il regime bolscevico dimostra la perfetta continuità fra il sistema messo in piedi da Lenin e quello ereditato e perfezionato da Stalin. Non c’è uno "stalinismo" contro un "leninismo" (mito adottato dai comunisti per difendersi dalle accuse di genocidio): è sempre stata la stessa cosa. Fu Lenin a introdurre la polizia politica, i gulag, il terrore di massa, il controllo totale delle coscienze dei cittadini. Stalin vi aggiunse solo il proprio culto della personalità e perfezionò quel che c’era già. L’obiettivo, anche qui, era la rivoluzione: cambiare i connotati della società per fare l’uomo nuovo. Sbaglia anche chi legge la storia del regime sovietico in continuità con il vecchio regime zarista. Per Pipes, la cesura è netta: l’Urss non era più Russia, era un esperimento completamente nuovo. Mirava al mondo, non ad allargare i propri confini.