La legge francese che punisce chi nega il genocidio armeno è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte suprema. Il Parlamento francese aveva approvato una legge che puniva chi nega tutti i genocidi con multe e il carcere. Questo provvedimento era stato contestato da un gruppo di deputati che avevano presentato ricorso.
Secondo la Corte il Parlamento con questa legge ha commesso un "incostituzionale attacco alla libertà di espressione".
Indignata la reazione degli armeni. "Il Consiglio per la comunità armena di Roma nel ribadire che una verità storica non può essere cancellata a colpi di minacce commerciali, invita i media e l’opinione pubblica italiana a condannare ogni forma di negazionismo, da qualunque parte provenga, contro chiunque sia rivolta".
Inoltre "è fermamente convinto che se il filo rosso della Memoria si strappasse, altri Olocausti, altre pulizie etniche, altri stermini avranno libera cittadinanza e giustificazione, magari nel nome di una presunta libertà di espressione che vale nei paesi veramente liberi ma non in Turchia dove centinaia di giornalisti sono incarcerati per il semplice fatto di aver espresso una opinione diversa dalla verità imposta dallo Stato".