L'europarlamentare verde tedesco Werner Schulz ha proposto la candidatura del gruppo punk russo al Premio Sacharov, che l'Unione Europea dedica ogni anno a chi ha lottato nel mondo per la libertà d'espressione.
Nel passato i vincitori del riconoscimento sono stati personalità del calibro di Nelson Mandela, Aung San Suu Kyi, le Madri di Plaza de Mayo e il dissidente sovietico morto in carcere nel 1986, Anatoly Marchenko. L'anno scorso erano stati premiati anche alcuni attivisti della Primavera araba.
Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alekhina ed Ekaterina Samucevic sono state condannate a due anni di carcere in Russia per avere inscenato una protesta canora contro Putin nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. La loro manifestazione di dissenso è stata giudicata dai magistrati russi come un "atto vandalico motivato da odio religioso".
In seguito alla sentenza, comminata il 17 agosto, all'interno della Chiesa ortodossa russa si è aperto il dibattito tra chi paventa un attacco alla fede già perseguitata sotto il comunismo e chi invece pensa che sia ora di discutere dei rapporti tra Patriarcato, mondo laico e autorità statali.
Tanto nella Federazione, quanto in Paesi confinanti come la Georgia si sono verificati atti di protesta anticlericali come l'abbattimento di croci e l'istoriazione dei luoghi di culto con scritte pro Pussy Riot.