Il Giardino di Varsavia
La Polonia, in particolare Varsavia, racchiude nella propria storia tutti i passaggi cruciali, le contraddizioni, il bene e il male della Storia del Novecento in Europa. Per questo nasce a Varsavia il primo "Giardino virtuale dei Giusti d'Europa", in cui ricordare le tragedie del popolo polacco e della sua minoranza più consistente, gli ebrei; e insieme commemorare le figure più significative della resistenza morale e concreta all'annientamento delle sue molteplici identità.
La Polonia fu il primo Paese invaso a ovest dai tedeschi il 1° settembre 1939, e due mesi dopo dai sovietici a est, in base agli accordi segreti del patto Ribbentrop-Molotov. L’invasione provocò lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
In Polonia fu costruito il più devastante centro di pianificazione dello sterminio degli ebrei, formato dal complesso dei lager di Auschwitz-Birkenau, corredato di camere a gas e forni crematori. Qui finiva il "binario morto" dedicato ai convogli dei deportati.
A Varsavia i nazisti eressero il più grande ghetto-prigione destinato agli ebrei, in cui ne furono rinchiusi quasi 400.000, la maggior parte destinata a morire di stenti, fame e freddo, o alla deportazione nei campi di sterminio. All'inizio del 1943 nel ghetto scoppiò la rivolta armata dell'intera comunità ebraica, ormai ridotta a meno di 60.000 persone, che scelse di morire combattendo contro i nazisti, anziché continuare a subire l'umiliazione della persecuzione. Tra aprile e maggio furiosi scontri a fuoco tra le armate tedesche e gli insorti ridussero il ghetto a un cumulo di macerie, divenendo l'esempio da emulare per gli ebrei degli altri ghetti polacchi.
Un anno dopo, nell'agosto del 1944, la popolazione di Varsavia insorse contro l'occupazione nazista e la città fu rasa al suolo dalle soverchianti forze tedesche, che a ottobre ottennero la resa degli insorti. Solo nel gennaio 1945 entrarono nella Capitale le truppe dell'Armata Rossa accampate nei pressi della città, che avevano assistito indifferenti alla rivolta senza fornire alcun aiuto ai resistenti polacchi.
Dopo la guerra il Paese divenne ostaggio dell'Unione Sovietica, che vi insediò un regime comunista durato fino al 1989, facendo entrare la Polonia nella propria orbita di influenza con la creazione della Cortina di Ferro.
Il movimento di Solidarnosc, nato negli anni Settanta nelle grandi fabbriche del Nord e sviluppatosi impetuosamente nel decennio successivo con gli scioperi di massa di Danzica, guidati dal sindacalista Lech Walesa, provocò la caduta del regime aprendo la strada al crollo del Muro di Berlino.
Con la fine del comunismo si sono aperti gli archivi ed è iniziato in tutto il Paese un grande lavoro sulla memoria, con la Capitale Varsavia in prima fila.
I Giusti nel Giardino
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Wladyslaw Anders (1892 - 1970)
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Wladyslaw Bartoszewski (1922)
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Marek Edelman (1919 - 2009)
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Jan Nowak Jezioranski (1914 - 2005)
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Jan Karski (1914 - 2000)
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Jacek Kuron (1934 - 2004)
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Padre Jerzy Popieluszko (1947 - 1984)
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Irena Sendler (1910 - 2008)
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Anna Walentynowicz (1929 - 2010)
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Jan Zieja (1897 - 1991)
Altri documenti
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Fondazione Krzyzowa per la Mutua Comprensione tra i Popoli Europei
Mostra “Krzyzowa e la famiglia Von Moltke” -
IPN – Istituto per la Memoria Nazionale
Mostra “MartialLaw” -
Annalia Guglielmi
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Katyn
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Centro per l'educazione civica
Organizzazione non governativa che insegna ai giovani la responsabilità ...
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ZNAK - Fondazione per la Cultura Cristiana (Fundacja Kultury Chrzescijanskiej)
E’ stata creata nel 1992 dall’Istituto Editoriale ZNAK s.r.l. di Cracovia, come strumento ...
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Wefor è il sito dedicato alle figure di resistenza morale ai totalitarismi. I Giardini virtuali dei Giusti d'Europa e la sezione didattica YouFor sono l’anima di questo progetto realizzato da Gariwo, la foresta dei Giusti. Con l’istituzione della Giornata europea dei Giusti da parte del Parlamento di Bruxelles, Wefor ha trovato il suo più alto riconoscimento.