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MIR, dialoghi sulla pace al confine della guerra in Ucraina

di Francesco Vietti People, 2023

"MIR, dialoghi sulla pace al confine della guerra in Ucraina", dell'antropologo culturale Francesco Vietti, pubblicato nel 2023 dalla casa editrice People, si apre con una dedica chiara e incisiva: "Ai disertori di ogni guerra". Il libro mette in discussione il significato della guerra, trattando la cultura militarista, i nazionalismi e soprattutto il ruolo dei confini in questi contesti conflittuali.

Vietti presta particolare attenzione all'uso delle parole per evitare banalità che potrebbero produrre generalizzazioni e pregiudizi. In una zona complessa e delicata come quella che comprende Romania, Moldavia e Ucraina, è rischioso confondere concetti quali "lingua, etnia, identità nazionale e cittadinanza". Nel corso del libro, Vietti delinea con precisione le differenze e le eccezioni tra questi concetti.

La zona attraversata da Vietti, dove ha raccolto testimonianze e storie, talvolta sembra essere "terra di nessuno" e altre volte "terra di tutti". Con parenti sparsi tra gli stati, confini ancora incerti o contestati e somiglianze tra culture, lingue e persone, la situazione è estremamente complessa. Il libro di Vietti si propone come uno strumento per illuminare questa realtà difficile da comprendere agli occhi di un "europeo".

Una delle parole che unisce le persone in questa regione è forse "MIR", che nelle lingue slave, incluso il russo e l'ucraino, significa sia "pace" che "mondo". Vietti sottolinea che "gli studi di linguistica concordano sull'antica radice protoslava che includeva concetti come “comunità, società, mondo, universo, nonché quelli di pace e tranquillità". Quindi, un titolo adeguato per un saggio che tratta della pace e della guerra in un territorio di lingue e confini.

Diversi personaggi nel libro di Vietti esprimono, dal loro punto di vista, il significato della guerra per le loro vite quotidiane. In una zona di conflitto armato da molti anni, oggi teatro di una nuova guerra e spostamenti forzati, emergono voci che sottolineano l'importanza di accettare la complessità del contesto e di considerare tutti i punti di vista, come sottolinea Larisa, uno dei protagonisti del libro di Vietti.

Larisa afferma: “Per quanto la guerra e le sue narrazioni propagandistiche mirino a recidere questi legami, a semplificare la realtà sociale e a ridurre il tutto a una serie di dicotomie e di nette opposizioni tra “bianco” e “nero”, la ricerca della pace non può che passare, io credo, dall’accettazione della complessità del contesto in cui ci troviamo e dall’interpretazione di tutte le voci e i diversi punti di vista che riusciamo a raccogliere”. È un invito chiaro a superare il nostro limitato punto di vista. La visione di Larisa non giustifica la guerra, ma sottolinea la necessità di strumenti nuovi e differenti per comprendere tali conflitti.

"MIR, Dialoghi sulla pace al confine della guerra in Ucraina" rappresenta un eccellente strumento per approfondire la conoscenza e superare i pregiudizi, abbandonando le semplificazioni alla ricerca di una "soluzione immediata".

Murat Cinar, giornalista esperto di Turchia

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