Nata nel villaggio di Akmene nel 1894, dopo aver studiato a Mosca ha lavorato come traduttrice e bibliotecaria a Kaunas.
Nel periodo in cui la Lituania faceva parte della Russia zarista, Ona era ritenuta vicina ai socialisti rivoluzionari; nel periodo dell'indipendenza della Lituania, era invece nota a Kaunas per le sue opinioni liberali e democratiche.
Poco prima della guerra, Ona si trasferì a Vilnius, dove iniziò a lavorare come bibliotecaria dell’Università locale. Qui divenne amica di docenti e membri del personale, spesso di origine ebraica. Quando venne istituito il ghetto, la donna decise di aiutare i perseguitati: riuscì quindi a ottenere un permesso per entrare nel ghetto, con la scusa che lì erano rimasti molti libri che dovevano essere restituiti alla biblioteca. In questo modo, riuscì non solo ad agire come collegamento tra gli ebrei nei ghetti di Kaunas e Vilnius, portando lettere e messaggi, ma anche a conservare e preservare ogni traccia della cultura ebraica - in particolare le opere di scrittori e poeti ebrei, che le vennero donate da privati e istituzioni pubbliche.
La donna si è inoltre spesa per salvare la vita degli ebrei perseguitati, offrendo loro documenti falsi con l’aiuto di due amici e creando una rete di persone per nascondere i fuggiaschi fuori dal ghetto. Lei stessa adottò una ragazza ebrea nel 1944.
Ona aiutò anche a recuperare alcuni oggetti di valore che gli ebrei avevano lasciato ai vicini lituani, in modo da garantire ai proprietari la possibilità di comprare cibo e generi di prima necessità.
Arrestata per aver aiutato e ospitato dei fuggiaschi, fu brutalmente torturata e deportata a Dachau. In seguito fu trasferita in un campo nel sud della Francia, dove fu liberata dagli americani nell’agosto del 1944.
È stata riconosciuta Giusta tra le Nazioni nel 1966.
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