Combattente della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, nel 1942 Ginette aveva 18 anni e lavorava presso una pellicceria a Tolosa - area che in quel momento era ancora "libera" - quando si innamorò dell'ebreo Jean Oberman.
La relazione con Jean le aprì gli occhi su quello che stava accadendo agli ebrei e la instradò verso il cammino della Resistenza che l'avrebbe poi portata ad assumere il nome in codice Marie Claude. Ginette fu inoltre testimone delle prime violenze, deportazioni e rastrellamenti di ebrei nella zona sud, che si verificarono ancora prima dell'arrivo dei tedeschi.
In quel frangente, Ginette si rese conto anche dei pericoli che correvano i bambini ebrei e decise di nascondere in un convento due di loro, il fratello e la sorella di Jean.
Ginette corse molti rischi nella sua resistenza contro la violenza degli occupanti, fu catturata, picchiata e torturata e nell'estate del 1944, a Marsiglia, il capo della Gestapo Ernst Dunker, detto Delage, scrisse nel suo dossier: “lei è la più resistente di tutte”.
La figlia di Ginette Guy, Nicole Bacharan, ha scritto un libro, risultato di una lunga indagine, intitolato La plus résistante de toutes (la più resistente di tutte) in cui racconta la vita e l'impegno di sua madre. "Non mi aspettavo di trovare così tanti elementi su una giovane donna comune, che però figura negli archivi della polizia e della Gestapo".